AMAZON GO – Il tramonto dei supermercati per come li intendiamo ora

Nel corso dell’articolo, postiamo volentieri alcune foto che abbiamo scattato qualche giorno fa presso il primo supermercato Amazon Go di Seattle.

Scusate per la qualità delle foto, ma Oliviero Toscani aveva da fare

Quindi Sant’IPhone ha sostituito il Maestro

Se ne è già molto discusso, date alcune sue peculiarità davvero innovative

Il motivo è ovvio: questo è tutto tranne un normale nuovo supermercato

Ciò che ha colpito di più l’immaginario collettivo è la totale assenza delle casse e delle cassiere

Grazie infatti ad un sofisticato sistema proprietario, Amazon riesce a trasferire in real-time il costo dell’oggetto prelevato dal cliente sullo scaffale direttamente nel carrello dell’account Amazon e quindi, all’uscita, sulla carta di credito del cliente stesso

Nel caso il cliente ci ripensi e riponga l’oggetto (ad esempio, uno yogurt), Amazon se ne accorge e lo scala in tempo reale dal carrello

Altra peculiarità molto meno nota è il numero totale di articoli presenti

Per dare un termine di paragone, un qualsiasi supermercato nostrano di medio-piccole dimensioni ha un assortimento di circa 15.000-20.000 articoli (dette anche in gergo “referenze”)

AMAZON GO prevede, a regime, di proporre al pubblico non più di circa 4.000 articoli

Se da un lato, tale strategia appare limitante, agli occhi di un innovatore come Jeff Bezos è invece un modo di portare agli estremi il concetto di efficienza-risparmio

Infatti, se è vero che l’assortimento sarà piuttosto limitato in termini assoluti, l’arma vincente pare essere il fatto che Amazon può godere di un database sulle nostre abitudini, gusti e preferenze davvero potentissimo, dato che, anche se la maggior parte di noi non se ne rende nemmeno conto, tutti, o quasi, i comportamenti durante la navigazione sul sito Amazon, vengono tracciati e minuziosamente memorizzati

Questo permetterà di trasferire ad Amazon Go una mole di dati molto precisa

Perciò è facile prevedere che le 2-3 marche per articolo esposte in uno scaffale saranno esattamente quelle che, su Amazon.com, sono “BEST SELLERS”

“Ti limito fortemente lo spettro di scelta, ma così facendo riduco i miei costi di gestione e comunque so già a priori, grazie ai Big Data online, cosa ti piace di più trovare sugli scaffali”

Diabolico? Angelico? A Voi la scelta

Mentre meditiamo, Amazon pare ne stia per aprire 500 in una prima fase ed altri 1.000 entro fine 2017

Credo che siano un pochino in ritardo rispetto al ruolino di marcia originario, dati alcuni problemini tecnici inaspettati che un supermercato così innovativo gli sta dando

Last but not least, una volta avviati a pieno regime, pare che tutto l’insieme possa esser gestito in forma ottimale da soli 3 dipendenti fissi

Non osiamo pensare cosa accadrà quando Jeff riuscirà a fare entrare, dopo l’orario di chiusura, una mezza dozzina di robot in grado di riporre la merce sui singoli scaffali

Nel frattempo, e come sempre accade, Amazon pianifica e precorre i tempi rispetto ai giganti concorrenti quali ad esempio Walmart

Quest’ultima, data la posizione di mercato e la potenza di fuoco che rappresenta, sembra l’unico tra le principali catene Americane di grande distribuzione, ad essere in grado di parare i colpi provenienti dal Mike Tyson di Seattle

Walmart infatti ha raccolto di recente la sfida di Amazon, e sta tentando a tappe forzate di ricucire il distacco

I prossimi mesi saranno molto interessanti, in quanto Amazon pare possa già contare su oltre 2.000.000 di seller sparsi per il globo, di fronte ad un numero imprecisato, ma probabilmente assai sotto le 10.000 unità di Walmart

Tenendo anche conto del fattore know-how e skill che Amazon ha sviluppato, da tempi molto precedenti alla calata in campo online di Walmart, al momento si potrebbe dire che, in un ipotetico Giro d’Italia che finisce a Milano, Amazon è dalle parti di Piacenza, mentre Walmart è a Reggio Calabria, con una ruota bucata ed un passaggio a livello tirato giù per un treno regionale in ritardo

Fate Vobis

Abbiamo provato personalmente a completare la domanda per diventare Walmart seller online, ma purtroppo pare accettino solo venditori made in USA e questo, IMHO, è un errore di strategia perché, dato che sono già in forte svantaggio competitivo, forse Walmart farebbe meglio ad aprire le proprie porte anche a seller che vivono in Paesi extra USA, magari sottoponendoli ad opportuni controlli circa la loro abilità a sviluppare fatturato online

Probabilmente, questa decisione di far iscrivere solo seller Usa, è causata dal fatto che Walmart è ancora fortissima negli Stati Uniti, ma molto meno radicata qui da noi, nonostante le recenti acquisizioni

Amazon Go è un supermercato 100 anni avanti agli altri competitor

Purtroppo non siamo potuti entrare perché Amazon, per gli ultimi test su sistema e telecamere ed altre diavolerie informatiche, sta facendo fare la spesa solo ai propri dipendenti
Possiamo solo dire che la gente entra, prende quello che vuole, ed esce

Non esistono le casse

Solo telecamere e sensori

Avranno solo circa 4.000 prodotti (una piccola coop Italia ne ha 15.000)

Questo perché metteranno sugli scaffali SOLO i prodotti best seller sulle piattaforme online

Ovviamente, possono farlo perché hanno una tale mole di dati da far impallidire chiunque, e quindi sanno benissimo cosa scegliere

Ad esempio: vendono solo i 2 evidenziatori che già sono best seller online

Se si accorgono che uno dei 2 non è più best seller online, lo sostituiscono anche nel supermercato Amazon Go con il prodotto che sta vendendo meglio online

Il comportamento di ogni cliente Amazon.com è attentamente tracciato grazie a codici alfanumerici nella url, heat map e altre meraviglie informatiche

Non si scappa

Sanno quasi tutto dei nostri comportamenti non solo “durante” l’acquisto sulla loro piattaforma, ma anche “prima” e “dopo” (grazie alle recensioni che lasciamo)

Amazon Go avrà un margine di profitto netto del 40%

Ora i supermercati tradizionali sono al 3 % di margine netto (in media ovviamente)

In UK e Francia Amazon ha già iniziato a portarti la spesa a casa con il drone

Da recentissime voci di mercato, pare che il gigante di Seattle abbia incaricato i propri avvocati di iniziare a compilare le carte per la richiesta di licenze commerciali in ambito EU, nonché brevetti

Non a caso, se qualcuno registra frasi tipo “No Lines. No Checkout. (No, Seriously.)” e “No Queue. No Checkout. (No, Seriously.)” presso le autorità EU non lo fa certo per venire a farsi un picnic qui da noi…

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